Sia che siamo pesciolini o balene c'è sempre un predatore per ciascuno di noi, un criminale informatico che ci invia materiale variamente attraente con il quale cerca di trarci in inganno ed indurci in errore. Una delle frasi che circolano insistentemente in ambito ICT e security è: "non hai bisogno di essere un bersaglio per diventare una vittima". Chiarisce bene l'idea!!
Sia che siamo pesciolini o balene c'è sempre un predatore per ciascuno di noi, un criminale informatico che ci invia materiale variamente attraente con il quale cerca di trarci in inganno ed indurci in errore.
Una delle frasi che circolano insistentemente in ambito ICT e security è: "non hai bisogno di essere un bersaglio per diventare una vittima". Chiarisce bene l'idea!!
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Prima di tutto vale sempre l'antico consiglio di mamme e nonne: non accettare nulla dagli sconosciuti!
Ma poiché il numero e la raffinatezza di queste trappole cresce e, sempre più, simula provenienze amiche bisogna essere armati di contromisure atte QUANTOMENO a ridurre il numero di "ami" che incontriamo.
Le contromisure di cui parlo sono essenzialmente i pezzi classici di quella difesa informatica della quale sempre più si parla da quando la paura da Ransomware ha reso tutti più attenti.
Va detto che il primo muro di cinta è il mail gateway che può fermare molti attacchi ed evidenziare il potenziale pericolo laddove non vi sia certezza di attacco.
Lo segue l'antivirus (ben configurato) che può collaborare efficacemente.
L'ultimo bastione è la diffidenza degli utenti che va insegnata e sostenuta con molta cura.
Quando il pericolo è passato e il danno è fato... c'è solo San Restore protettore di quelli che fanno il backup!